bella domanda:
La tauromachia (composta dal greco tauros-toro e da machia-battaglia) era uno spettacolo molto diffuso nel mondo mediterraneo già nel II millennio a.C. e diffusosi anche nella antica Grecia, specie durante i festeggiamenti. Consisteva in un combattimento fra uomini e tori o fra tori e altri animali come leoni, elefanti e cani.
La tauromachia minoica
Nella cultura minoica-micenea il toro è una presenza significativa, come testimoniano affreschi (si veda ad esempio quello del Gioco con il toro), bassorilievi e sigilli che offrono rappresentazioni della cerimonia chiamata "salto del toro": in essa il sacerdote-acrobata si lanciava verso l'animale in corsa, afferrandolo frontalmente per le corna ed eseguendo una capriola sul dorso dell'animale; forse esso veniva successivamente sacrificato.
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Forme moderne
La corrida spagnola, insieme ad altre manifestazioni coinvolgenti i tori, può essere considerata una tauromachia moderna.
Arte
Il termine Tai uromachia si riferisce anche al periodo tra gli anni trenta e quaranta in cui il pittore Pablo Picasso eseguiva lavori, per la maggior parte in china su carta e cartone, raffigurando tori, corride e minotauri. Questo simbolismo è dato dall'origine spagnola del pittore e dal simbolo nazionale spagnolo del toro. Spesso questo animale era protagonista in capolavori creati con pennini e pennelli in scene di lotta con toreri o di intimità con donne nude, ispirate alla mitologia greca e al mito del Minotauro di Creta. Questi lavori erano anche creati su tele e pezzi di ceramica come piatti, anfore o centrotavola, dove la figura del toro era caratteristica e dominava l'opera attraverso una serie di contrasti di colori, molto spesso tra il bianco e nero; forse a rappresentare una corrida i forti contrasti cromatici riflettono i contrasti della vita e della morte.